Non profit

Droga: comunità all’attacco. Perché non fare?

Da don Gelmini alla Fict, piovono rimproveri sul governo per il ritardo sulla riforma delle politiche antidroga. E due ricerche fanno il punto sul non profit del settore.

di Gabriella Meroni

Mentre in qualche palazzo romano si discute (fino a questo momento senza risultati) sulle nuove politiche antidroga, le comunità terapeutiche italiane si riuniscono e si confrontano per cercare la strada migliore per fare il punto sul recupero dei tossicodipendenti. È accaduto tre volte in una settimana: la prima in Veneto, dove dal 18 al 20 aprile si è tenuto a Mestre un simposio sull?impatto sociale della comunità terapeutica organizzato dal Centro di solidarietà don Lorenzo Milani.
Da qui è emerso un interessante quadro europeo, che spacca il continente a metà: se infatti in Italia e in Spagna le comunità sono guidate da educatori, nel resto d?Europa sono i professionisti (medici, psichiatri, psicoterapeuti) a dirigerle. Le basi di partenza, inoltre, sono diverse: i princìpi e l?etica professionale per il Centro/Nord europeo, la spiritualità e i valori per il Sud. Conseguenze? Per i convenuti (esperti da tutti i Paesi Ue) c?è bisogno di dialogare e integrarsi. «Mentre nel resto d?Europa si discute, ci si accorda e si trovano soluzioni concrete, in Italia si fa su ogni proposta una guerra ideologica, che mette tutti contro tutti», fa notare il presidente del Centro don Milani, don Franco De Pieri. «Ciò rende impossibile un programma politico di riferimento. Quindi tutti lavorano isolati e, spesso, contrapposti. Anche tra comunità».
Ancora del futuro delle comunità si è discusso a Viterbo dal 22 al 24 aprile per iniziativa della Fict, la Federazione italiana comunità terapeutiche. Un appuntamento da cui è emersa la domanda al governo su quali linee programmatiche intenda sviluppare sulle dipendenze, per passare finalmente da dichiarazioni di principio ad azioni che vedano equiparati servizi pubblici (Sert) e privati (comunità). Una linea su cui si è collocato anche don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro, che intervenendo sabato 20 al convegno dell?Unione di centro ha scandito, rivolto al vicepremier Gianfranco Fini: «Il governo deve essere concreto e veloce se vuole salvare migliaia di giovani dalla droga. Cari politici, non fate troppa chiacchierologia». Più chiaro di così?

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